giovedì 14 gennaio 2010

Pillole di Burkina

Viaggio stupendo, nel paese dei contrasti e delle contraddizioni.
tutto è contrastato
i colori, le persone, le culture.
la vita e la morte
la gioia e il dolore
la fame e la sete
l'ovest e il nord
il freddo e il caldo
i bianchi e i neri
un paese dalle tinte forti che ti travolge nel sangue dei polli e nelle danze dei bambini
nei tamburi, nella sabbia, nelle stellate che ti cadono addosso
nella compassione e nell'individia verso un popolo a cui manca tutto e che a volte ti fa sentire che sei tu a non aver nulla
Quelle risate, quella calma, qui sorrisi; Paul, le donne, i bambini.
gioia gioia gioia
e poi... sporcizia, bambini nudi e malati, città invivibili, inquinamento, "sportine ovunque".
dolore dolore dolore
Un viaggio senza pause ma in qualche modo un'unica grande pausa.
poi il rientro
l'italia sempre uguale, sempre ferma, sempre incazzata
ma anche assolata (roma), con l'acqua corrente, una casa pulita, una lavatrice.
troveremo mai una sintesi?
dovremo sempre scegliere tra "civiltà" fredda disuamna, materialistica o "natura" travolgente, emozionante, ma anche dura e spietata ?
Troveremo mai una via realmente umana?
Un modo di conciliare le risate, la femminilità, la gioia con il cibo, la dignità, la cultura?
Spero di sì, anche se il mio paese non mi fa sperare bene
Resto dell'idea che quando non ci sono malattie, quando c'è un minimo di cibo e acqua e igiene,
la vita di tutti i Burkina del mondo sia più autentica e intensa di tutte le Italia del mondo.

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