sabato 27 febbraio 2010

Oltre la disperazione!

Oggi mi sono svegliato felice. Ho letto, sentito musica classica, fatto colazione a letto!
Poi, improvvisamente, il dolore mi ha travolto. Come un fulmine a ciel sereno. Autentica e inspiegabile disperazione. Non riuscivo ad uscirne. Ho scritto. Scritto un post tremendo, cupissimo, devastante. Ed eccomi tornato felice. La scrittura è il mio ritratto di Dorian Gray. Ma funziona in modo sano. Espello il dolore tramite la tastiera e il mio cuore torna a cantare.
Ecco il post. Da leggere con cautela!
:-)


DISPERAZIONE
E' disperazione quella che ti attanaglia il cuore quando ti rendi conto di essere un cuore solo disperso in un mondo che non ti appartiene
E' una sensazione terribile, disarmante... comincia con un vuoto al petto e poi dilaga dentro di te come un fiume in piena che ha da molto tempo rotto gli argini
Non sai dove vuole andare, cosa vuole
Ma un fiume vuole poi davvero qualcosa?
O segue forse semplicemente il suo corso? Il nuovo corso dettato dalla potenza dell'acqua accresciuta ogni giorno dalle tue lacrime non piante
Il sole brilla nel cielo gioioso. Lo guardi e lo senti tuo eppure non gli appartiene
Ti ha respinto o forse tu lo hai tradito
Lo lasci la fuori a brillare mentre dentro di te brillano le bombe dei desideri infranti ancor prima di nascere.
E' sgomento, terribile sgomento, scoprire che non sai nemmeno più perché piangi...
sai solo che è giusto che è bello è liberatorio disperarti.
E vaffanculo a chi ti dice che sei vittima.
SEI VITTIMA!
Vittima di un mondo che non ti appartiene e non ti vuole
Vittima dei tuoi stessi difetti., più volte riconosciuti, indicati, ma mai sconfitti
Vittima di una schiera di esseri meravigliosi e molli che mai hanno saputo risvegliarti dal tuo torpore.
Persino l'anima candida, il tuo diamon, la tua guida se n'è andata dopo che forse l'hai tradita, senza però mai comprenderti davvero, nonostante il suo amore puro e infinito
Che stanchezza il conoscere il mondo senza conoscere te stesso
Che brutto avere gli occhi in un mondo di ciechi
Puoi vedere tutto tranne te stesso
e gli unici specchi rimasti riflettono immagini distorte e dolorose
Lontane dalla verità, supponendo che ce ne sia una.
I libri intornoi a te parlando di economia, soldi, ambiente, mondi migliori
Nessuno però ti guida nel vuoto del tuo spirito
Un vuoto costruito da millenni di vacue chiese e da decenni di trionfi vuoti
E' dura esistere consapevolmente
eppure e-sisto
sisto
sisto
sisto
e non so che farci

venerdì 15 gennaio 2010

Mal d'Africa?

Sono tornato da qualche giorno dal Burkina Faso.
Sereno, carico, ottimista.
Oggi pian piano sono affondato.
Mi manca l'Africa?
Onestamente non credo.
Non vorrei ripartire subito.
Ho vissuto esperienze intensissime, stupende, ma anche molto faticose e adesso voglio riposare.
Eppure affondo.
Il fatto è che non vorrei essere in Africa, ma nemmeno qui.
Principalmente non mi importa di dove ma di come e cosa.
Cosa vorrei essere? Come vorrei essere?
Sono?
Ogni tanto si spalanca il vuoto, come l'enorme bocca di una balena.
la vedo sotto di me, immensa, nera, inquietante, seducente
Io sono su quel bastoncino che gli tiene forzatamente la bocca aperta.
Un bastoncino che rischia di spezzarsi, ma che a stento resiste.
Non voglio viverci sopra
Voglio saltar via dal bastoncino, ma senza sprofondare nella pancia della balena
Mi guardo intorno, e trovo l'asfalto dei palazzi e quello che ricopre le vie del mio cuore.
Sentieri ardui, aspri, spaventevoli.
Immerso nelle mie riflessioni, sono schernito dalla luna.
Ma per fortuna il sonno inquieto presto svanisce e la luce torna a trionfare.

giovedì 14 gennaio 2010

Pillole di Burkina

Viaggio stupendo, nel paese dei contrasti e delle contraddizioni.
tutto è contrastato
i colori, le persone, le culture.
la vita e la morte
la gioia e il dolore
la fame e la sete
l'ovest e il nord
il freddo e il caldo
i bianchi e i neri
un paese dalle tinte forti che ti travolge nel sangue dei polli e nelle danze dei bambini
nei tamburi, nella sabbia, nelle stellate che ti cadono addosso
nella compassione e nell'individia verso un popolo a cui manca tutto e che a volte ti fa sentire che sei tu a non aver nulla
Quelle risate, quella calma, qui sorrisi; Paul, le donne, i bambini.
gioia gioia gioia
e poi... sporcizia, bambini nudi e malati, città invivibili, inquinamento, "sportine ovunque".
dolore dolore dolore
Un viaggio senza pause ma in qualche modo un'unica grande pausa.
poi il rientro
l'italia sempre uguale, sempre ferma, sempre incazzata
ma anche assolata (roma), con l'acqua corrente, una casa pulita, una lavatrice.
troveremo mai una sintesi?
dovremo sempre scegliere tra "civiltà" fredda disuamna, materialistica o "natura" travolgente, emozionante, ma anche dura e spietata ?
Troveremo mai una via realmente umana?
Un modo di conciliare le risate, la femminilità, la gioia con il cibo, la dignità, la cultura?
Spero di sì, anche se il mio paese non mi fa sperare bene
Resto dell'idea che quando non ci sono malattie, quando c'è un minimo di cibo e acqua e igiene,
la vita di tutti i Burkina del mondo sia più autentica e intensa di tutte le Italia del mondo.