venerdì 14 agosto 2009

Alba

Lungo il suo pelo, profondo il suo calore.
Uno sguardo, una zampata, e fu subito fusione.
Ricordo ancora il fragore quotidiano dei gioiosi silenzi con cui accoglieva il ritorno
dopo infiniti minuti.
Era sempre festa, sempre gioia, sempre serenità.
Ed eccola lì, pronta per il grande viaggio;
sdraiata, serena, straordinariamente dignitosa.
Nessun lamento, nessuno sguardo triste, nessun segno di sconforto.
La vita sembrava averla tradita, paralizzata, bloccata.
E invece lei l'accoglieva a suo modo. Elegante e festosa.
Fino all'ultimo morbido abbraccio, in un attimo che si faceva eterno
ella rideva per ogni sciocchezza, ma la sua saggezza era grande come i suoi sorrisi.

1 commento:

  1. questo ricordo sembra scritto per la mia Narooma... era ed è stato così, anche per lei. ciao.

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